Non si impara solo in classe, non si cresce solo stando seduti dietro al banco.

L’alternanza scuola/lavoro introduce un nuovo format di apprendimento dinamico e attivo per le ragazze e i ragazzi dell’ultimo triennio della scuola superiore.

A 16 anni sono maturi i tempi per mettere in pratica e misurare tutto ciò che si è imparato confrontandosi con il mondo esterno in un’azienda, in un museo, in un’associazione.

E’ tempo di imparare facendo, di realizzarsi, di prendersi piccole responsabilità e grandi soddisfazioni, di scoprire se stessi in contesti lavorativi dove ci si relaziona con persone più adulte e si prepara il domani, conoscendo meglio le proprie ambizioni e capendo sul serio come realizzarle.

L’alternanza scuola/lavoro realizza la scuola aperta, apre alla vita a chi sta uscendo non solo dalla scuola, ma anche dall’adolescenza e propone a chi sta per concludere gli studi nella scuola superiore risposte a interrogativi sul dopo, molto spesso frequenti e a volte irrisolti: orienta il futuro.

La Cooperativa S.P.E.S. ha sottoscritto con alcune scuole del territorio un accordo per ospitare giovani studenti in un’esperienza di alternanza scuola/lavoro. Le scuole che hanno collaborato con noi sono: l’IPSIA Pacinotti e il liceo pedagogico Montale e hanno effettuato stage sia a Villa Sorriso che alla Scuola d’infanzia San Giuseppe e al Nido Delogu.

Qui di seguito riportiamo le impressioni di una giovane studentessa.

Prima di iniziare quest’esperienza, pensavo che Villa Sorriso fosse una Casa di Riposo per gli anziani, ma non pensavo fosse per anziani affetti da patologie come demenza senile, parkinson, e altre patologie, pensavo che le patologie in questione fossero un po’ più gravi come per esempio ritardi mentali, anziani down, o comunque persone disabili… mentre non è stato così e devo dire che mi son trovata molto bene in questa struttura anche se inizialmente è difficile comunicare con loro, visto che non ho esperienza, però piano piano ho imparato a comunicare e relazionarmi con loro in modo adeguato, capendo quali sono i loro bisogni, aiutando anche le varie figure che si possono trovare all’interno della struttura, se per esempio un’infermiera mi chiedeva per cortesia se potevo dare dell’acqua agli anziani, la aiutavo molto volentieri.

Questa esperienza mi è servita per maturare le mie capacità di ascolto, quando un anziano parlava con me, anche il fatto stesso relazionarmi con loro è cambiato tantissimo, e mi sono resa conto anche che mi piace aiutare il prossimo, anche se questa “capacità” era già presente in me, durante lo stage, l’ho maturata ancora di più questa mia capacità e devo dire che Villa Sorriso, non è così come mi è stata descritta, anzi io posso dire che è stata una bella esperienza e risceglierei questa struttura altre 100 volte perché mi sono trovata davvero bene.

Non ci sono parole per descrivere la meraviglia di questo posto, perché è che una famiglia, gli anziani ridono e scherzano tra di loro ma così fanno le persone che si trovano all’interno di questa struttura, spero di rivivere un’altra esperienza così meravigliosa.